Che cos'è l'affido familiare?
L’affido familiare nasce come strumento di tutela del bambino, è un intervento temporaneo di aiuto e sostegno ad un minore e alla sua famiglia che sta vivendo un momento di fragilità, con l’auspicio che la famiglia d’origine possa trovare le risorse per accogliere nuovamente il proprio bambino.
Con l’affido il minore viene accolto presso un’altra famiglia in grado di assicurargli il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno.
Tipologie di affido?
Esistono diverse forme di affido: affido residenziale, affido diurno, affido per i week-end, affido per le pronte accoglienze a bambini molto piccoli, e molte altre forme. L’affido viene strutturato sulla base delle esigenze e dei bisogni del bambino che ha necessità di vivere in una famiglia affidataria.
Chi può diventare affidatario?
Tutti possono offrire la propria disponibilità come affidatari: famiglie, coppie, single.
Si tratta di un impegno che presuppone una grande flessibilità e il desiderio di dare, perché insieme a un minore, oltre alle difficoltà, si prende in affido anche tutto il suo mondo. Non è sempre necessario impegnare molto tempo, a volte anche una disponibilità limitata può rappresentare un aiuto. Alla famiglia non viene richiesta una perfezione irraggiungibile, ma la disponibilità di tutto il nucleo familiare ad accogliere e amare, per un tempo definito, un bambino o un ragazzo proveniente da un'altra famiglia, a cui poi tornerà.
Spesso il dubbio di non essere all'altezza frena o ritarda la disponibilità di molti a proporsi come affidatari. Per essere genitori affidatari non bisogna essere eroi, basta essere consci dell'impegno che si assume e disposti a mettersi in gioco. Alla famiglia affidataria si richiede di percorrere un tratto di strada insieme a un minore che ha perso temporaneamente i punti di riferimento. Se l’affido si conclude positivamente e il minore rientra nella famiglia d’origine esiste una legge che sancisce la continuità degli affetti.